L'evoluzione del sistema di irrigazione
Storia ▼
L’evoluzione del sistema di irrigazione.
Come si può ben immaginare, in 150 anni di attività del Consorzio anche il sistema di irrigazione ha subito radicali cambiamenti di pari passo con l’evoluzione del sistema agricolo e delle campagne alessandrine.
In un primo tempo il metodo maggiormente impiegato era quello cosiddetto “a scorrimento”, costituito semplicemente da un fossato che costeggiava i campi da irrigare.
Fino a qualche anno fa, questo era il sistema comunemente utilizzato nei terreni pianeggianti. Il territorio veniva suddiviso in “imposte”, ciascuna delle quali era affidata alla responsabilità di un acquaiolo (in tutto vi erano sette imposte e sette acquaioli).
Quando l’imposta veniva chiusa, il livello dell’acqua del canale si innalzava e di conseguenza i prati venivano irrigati per sommersione.
Il Consorzio stilava un calendario con i giorni di chiusura delle imposte che veniva distribuito agli agricoltori i quali potevano cosi regolarsi per stabilire i tempi di sfalcio del fieno.
Con il trascorrere degli anni, si avvertì sempre maggiormente l’esigenza di irrigare anche i terreni acclivi e quindi di costruire veri e propri impianti con tubature fisse necessarie a pompare l’acqua nelle zone collocate a monte del corso del Canale dove l’acqua non può essere erogata per semplice caduta.
Attualmente sono in funzione sia impianti a "scorrimento" sui terreni pianeggianti livellati, sia impianti a "pioggia" su terreni collinari e di pianura.
Per mezzo di pompe installate nel Canale, l’acqua viene spinta con pressioni di 3/4 atmosfere nelle collettrici fisse, da dove l’agricoltore singolo la può derivare ed immettere, rilanciandola negli impianti mobili di irrigazione collocati nel campo.
Oggi non tutti i terreni possono godere di questo innovativo servizio di irrigazione che permette un minor consumo di acqua, risorsa oggi sempre più preziosa, e conseguentemente un cospicuo risparmio sui costi di gestione.
Tra gli obbiettivi più immediati del Consorzio c’è quindi la necessità di sostituire al più presto i fossati di antica memoria, con una moderna rete di tubature che, arrivando direttamente nei campi, consentirebbe un risparmio fino al 60% di acqua.
Fino a qualche anno fa, questo era il sistema comunemente utilizzato nei terreni pianeggianti. Il territorio veniva suddiviso in “imposte”, ciascuna delle quali era affidata alla responsabilità di un acquaiolo (in tutto vi erano sette imposte e sette acquaioli).
Quando l’imposta veniva chiusa, il livello dell’acqua del canale si innalzava e di conseguenza i prati venivano irrigati per sommersione.
Il Consorzio stilava un calendario con i giorni di chiusura delle imposte che veniva distribuito agli agricoltori i quali potevano cosi regolarsi per stabilire i tempi di sfalcio del fieno.
Con il trascorrere degli anni, si avvertì sempre maggiormente l’esigenza di irrigare anche i terreni acclivi e quindi di costruire veri e propri impianti con tubature fisse necessarie a pompare l’acqua nelle zone collocate a monte del corso del Canale dove l’acqua non può essere erogata per semplice caduta.
Attualmente sono in funzione sia impianti a "scorrimento" sui terreni pianeggianti livellati, sia impianti a "pioggia" su terreni collinari e di pianura.
Per mezzo di pompe installate nel Canale, l’acqua viene spinta con pressioni di 3/4 atmosfere nelle collettrici fisse, da dove l’agricoltore singolo la può derivare ed immettere, rilanciandola negli impianti mobili di irrigazione collocati nel campo.
Oggi non tutti i terreni possono godere di questo innovativo servizio di irrigazione che permette un minor consumo di acqua, risorsa oggi sempre più preziosa, e conseguentemente un cospicuo risparmio sui costi di gestione.
Tra gli obbiettivi più immediati del Consorzio c’è quindi la necessità di sostituire al più presto i fossati di antica memoria, con una moderna rete di tubature che, arrivando direttamente nei campi, consentirebbe un risparmio fino al 60% di acqua.